condizionatori portatili

Condizionatori portatili: Come funzionano? Pregi, difetti e tipologie

Quando si parla di estate e condizionatori, nasce sempre il dualismo tra condizionatori portatili e condizionatori fissi, la cui scelta alla fine varia in base a molte varie ed eventuali. L’importanza però di scegliere quelli portatili è indiscussa, in quanto presentano una serie di vantaggi che alla fine li rendono la scelta più praticata. Nel nostro testo vogliamo andare a parlare nello specifico dei condizionatori portatili osservandone pregi e difetti, per poi vedere anche quali sono le principali tipologie in commercio.

Condizionatori portatili: funzionamento e tipologie

Prima di andare a vedere le varie informazioni che abbiamo anticipato nell’introduzione, diamo uno sguardo a quello che è il funzionamento dei condizionatori portatili. La prima cosa che dobbiamo fare è quella di distinguere quattro tipologie di condizionatore portatile, ognuno con un diverso tipo di funzionamento. Abbiamo i modelli inverter, on/off, monoblocco e quelli a split portatile. Vediamo questi aspetti nel dettaglio:

  • Condizionatori portatili a tecnologia inverter: il condizionatore va a raffreddare in maniera rapida l’ambiente, per poi cominiciare ad abbassare la potenza andando a ridurre i consumi fino al 30%.
  • Condizionatori portatili a tecnologia on/off: si spengono direttamente quando arrivano alla temperatura impostata.

Siamo di fronte a due tipi di condizionatore portatile che utilizzano la stessa tipologia di funzionamento, ovvero vanno a togliere aria calda all’interno della stanza e la espellono all’esterno tramite un tubo. Sfruttano insomma quello che in gergo tecnico si definisce il ciclo termodinamico e lo fanno tramite l’ausilio di un fluido termovettore. Abiamo sia sistemi aria-aria, nei quali l’aria viene raffreddata utilizzando altra aria, oppure sistemi aria-acqua dove a raffreddare l’aria è l’acqua.

  • Condizionatori portatili monoblocco: questo tipo di modello è composto da un unico volume dentro al quale sono inseriti tutti gli elementi necessari al suo funzionamento. Parliamo nello specifico delle componenti come il motore, la ventola e lo scambiatore di calore. In questo tipo di condizionatori portatili si va a spingere l’aria fredda verso l’esterno, mentre l’umidità viene trasformata in acqua, la quale va a depositarsi in una vaschetta che si trova all’interno dell’apparecchio. Tale vaschetta dovrà essere svuotata periodicamente. L’aria calda che viene tolta dall’ambiente si muove all’interno di un tubo flessibile fatto in gomma, e tale tubo deve avere uno sbocco esterno all’abitazione.
  • Condizionatori a split portatile: sono strutturati in due blocchi: la struttura portatile che possiede le ruote per poterli trainare, e il motore che va collocato esternamente. Il collegamento avviene tramite tubi di rame fissi, dentro al quale per rinferscare l’ambiente circola il gas refrigerante. Questi modelli hanno la caratteristica di avere una potenza maggiore rispetto agli altri e in molti casi anche la funzione pompa di calore. Sono anche i più silenziosi, dal momento che il motore rimane esterno alla stanza.

Condizionatori portatili: pregi e difetti

Tra i maggiori vantaggi che si hanno utilizzando i condizionatori portatili c’è quello dell’assenza di unità da installare all’esterno. Nel caso si abbiano problematiche di vario genere nel poter fare un impianto classico con motore esterno, o semplicemente non si vogliano fare lavori complessi, questa opportunità è sicuramente da prendere in seria considerazione. Altro vantaggio è certamente quello di non dover fare alcun tipo di installazione, e quindi non si necessita della chiamata e dell’intervento di un tecnico professionista. Ciò si tramuta in un notevole risparmio di soldi.

Essendo portatili, hanno implementate delle pratiche rotelle che ne permettono un facile e rapido spostamento da una stanza all’altra. Naturalmente si deve sempre tenere presente l’aspetto del tubo, ovvero che in qualunque stanza si vogliano inserire ci deve essere modo di far passare il tubo che deve essere collocato all’esterno.

Gli svantaggi purtroppo non mancano, e quindi andiamo a vedere quali sono. Il primo è sicuramente quello legato alla potenza, ovvero che è molto inferiore a quella che hanno i consizionatori fissi tradizionali. Un altro svantaggio è quello legato ai consumi elevati, che spesso sono uguali o addirittura superiori a quelli fissi. Inoltre, i condizionatori portatili sono dotati di un getto particolarmente ridotto, il quale non permette una distribuzione omogenea dell’aria fredda. Sappiamo che per una diffusione uniforme l’aria deve scendere dall’alto, ed è questo il motivo per cui i condizionatori fissi vengono sempre piazzati il più in alto possibile.

Condizionatori portatili con e senza tubo, e con effeto umidificante

Quando parliamo di condizionatori portatili, è necessario fare una distinzione tra i modelli che possiedono il tubo e quelli invece che non lo hanno. Sembra che la risposta su quale sia migliore possa essere scontata, ma messi a confronto hanno pregi e difetti che li rendono entrambi utili a seconda delle situazioni. E’ vero che la prima cosa che salta agli occhi è il fatto che i condizionatori portatili senza tubo hanno la caratteristica di essere facilmente trasportati, e di non necessitare di buchi alle finestre o nella parete per smaltire l’acqua in eccesso.

Si deve però tenere presente anche un altro aspetto, ovvero che rispetto ad un condizionatore fisso si perde potenza perchè i modelli portatili sono inferiori su questo aspetto, per di più i modelli senza tubo hanno una capacità di raffreddare l’ambiente inferiore a quelli dotati di tubo. I condizionatori portatili senza tubo sono perfetti in ambienti molto piccoli. Nel caso si debbano refrigerare stanza molto ampie, è necessario optare per i condizionatori portatili con tubo.

Esistono poi i modelli 3 in 1, che oltre raffrescare l’aria e purificarla, la vanno anche a umidificare. I condizionatori che hanno anche questa funzione sono i più performanti, perché vanno ad adattarsi a qualsiasi persona, anche quelle che risentono di un ambiente rinfrescato ma che alla fine risulta molto secco, cosa che accade spesso con i condizionatori fissi.

Gas refrigeranti per condizionatori portatili

E’ importante sapere quale sia il gas refrigerante all’interno di un condizionatore portatile, in quanto è bene sapere che ci sono in commercio tipologie ammesse dalla legge ed altre invece vietate. Essendo che non si può vedere quale sia con i propri occhi, perché il liquido refrigerante rimane chiuso dentro al circuito come accade nel frigorifero, per sapere quale sia è necessario leggere la scheda tecnica rilasciata dal produttore. Andiamo a vedere i principali gas utilizzati che sono ammessi per legge, e quelli invece che sono vietati.

I refrigeranti ammessi sono quelli indicati con il codice R407C e R410A, oppure nei modelli più nuovi si trova anche il tipo R-32, che è molto simile all’R410A. Il vantaggio di questi liquidi refrigeranti è che non arrecano danni all’ambiente, anche in caso di dispersione non sono nocivi per l’uomo, e inoltre hanno la caratteristica di essere facilmente assorbiti dal terreno e dalle piante.

Abbiamo poi uno dei più eccellenti gas refrigeranti, ovvero l’R-290, che gli esperti mettono in una classe d’elite perché facente parte del gruppo delle alternative green. L’R-290 altro non è che un idrocarburo presente in natura (HC) con un GWP di 3 e un ODP di 0. Si tratta alla fine di un combustibile fossile propano che risulta già di per sé raffinato e purificato. Sebbene abbia la caratteristica di essere infiammabile, ha il grande pregio di non essere per niente tossico.

Sono vietati invece i refrigeranti che portano la sigla HCFC e R22, che rispettivamente rappresentano la categoria dei clorofluorocarburi e degli idrofluorocarburi. Sono refrigeranti che sebbene oggi siano vietati, non lo erano quando vennero realizzati i primi condizionatori. Per cui, se si possiede un apparecchio piuttosto vecchio dove sia presente uno di questi due liquidi refrigeranti, si deve procedere alla sostituzione. I liquidi in questione se dispersi nell’ambiente creano grossi danni.

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